Festival della Scienza

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Incontro

Segni e riti della tavola

Alla ricerca del senso del cibo
Giovanni Ballarini
Ab ovo usque a mala, “dall'uovo alla frutta” dicevano gli antichi Romani e ancora oggi possiamo ritrovare l'uovo negli antipasti, ma perché la frutta rimane alla fine del pranzo o della cena? Perché la struttura del pranzo borghese ricalca quella dell'opera lirica ottocentesca? Il pesce era un segno di penitenza? Perché la cena della vigilia deve essere segno d'astinenza? Quali sono i segni della ricchezza e del potere sulle tavole della festa? Come mai il baccalà, da segno di povertà, è divenuto un simbolo di ricchezza? Perché il vino del brindisi diviene segno di augurio? Qual è la ragione per la quale si mangiano le uova a Pasqua e le lenticchie a capodanno? Perché non si devono mangiare ai cavoli a merenda? La tavola è piena di segni e di riti perché è l'espressione di una cucina che a sua volta una scelta. Trasformazione e presentazione dei cibi fanno parte di un condizionamento culturale che determina anche il gusto, disgusto, scelte e interdizioni alimentari, fino a sfociare in un linguaggio in gran parte inconscio e, proprio per questo, d'estrema importanza. La cucina, nata con il linguaggio, possiede vocaboli (i prodotti e gli ingredienti), usati secondo regole di una grammatica (ricette) e di una sintassi (menù), fino alla retorica dei riti conviviali. I segni, i riti e i linguaggi delle cucine trasmettono valori simbolici, sono deposito di tradizioni e d'identità individuale, familiare, di gruppo e sociale. Con il linguaggio del cibo si formano i sistemi culinari e ogni sistema culinario ha una struttura determinata dai metodi di trattamento dei cibi, dai prodotti di base disponibili, dalla forma in cui sono presentati e nella quale intervengono la qualità degli alimenti e le capacità artistiche di chi cucina.

Biografie

Giovanni Ballarini è professore dell’Università degli Studi di Parma dal 1953 e, dal 2004, è professore emerito. Preside di Facoltà per due mandati, ha ricoperto diverse cariche accademiche e, dal 1950 al 1953, è stato docente presso l’Università di Camerino. Dottore Honoris Causa dell’Università Aristotiles di Atene, è stato insignito del Diploma di Medaglia d'oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte dal Ministero della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana e dall'Ordre du Mérite Agricole della Repubblica Francese. È stato docente del Corso di Laurea triennale in Scienze Gastronomiche dell’Università di Parma, di master universitari e presso la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno (Parma). Ha anche svolto attività didattiche presso diverse Scuole Alberghiere. È socio ordinario dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e dell’Accademia Alimentare Italiana. La sua intensa ricerca scientifica è documentata da oltre 900 pubblicazioni e numerosi libri.

 

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Segni e riti della tavola
Da 14 anni
il 1 novembre, alle 15:00
Palazzo della Borsa, Sala del Telegrafo
Via XX Settembre, 44
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Ingresso: Biglietti Festival
Prenotazione: consigliata