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Incontro

Il racconto-medicina: lasciare traccia di sé

Terapia della dignità e narrativa di fine vita
Michele Gallucci, Rachel Smith, Carola Traverso, Daniela Zarri
La medicina narrativa vuole ristabilire l'importanza della storia e dell’esperienza del paziente nell'attività clinica. Offre l'opportunità di riscrivere la propria vita, rivalutando e reinterpretando gli accadimenti con parametri diversi. Da alcuni anni in Nord America, da poco in Italia, questa terapia sta entrando a far parte delle cure di fine vita, dove la sua valenza è particolare e multipla. La narrazione è strettamente legata alle "conversazioni di fine vita", innescate in modo più o meno conscio ed esplicito dalla persona che si avvicina alla morte e ne prende consapevolezza. È importante che i familiari e gli operatori socio-sanitari colgano i segni di questa fase nella persona. Harvey Chochinov, professore di Psichiatria dell’Università di Manitoba, in Canada, ha studiato e codificato una procedura denominata Terapia della Dignità, che prevede la produzione di un documento narrativo, il documento di generatività. Sub-tema cruciale emerso nel modello della dignità è quello della generatività o lascito, ovvero l'esigenza dell'essere umano di fare da guida alle generazioni successive. La creazione di qualcosa che sopravvivrà alla persona e potrà essere custodito da chi verrà dopo, avvalora il (poco) tempo che resta e placa le angosce legate alla paura di essere dimenticati. Per le persone con malattia grave e invalidante - definita come rottura biografica - ciò significa riappropriarsi di parti del sé ed estenderle fino alla morte e oltre. La parola scritta, del resto, è il mezzo più idoneo per l'espressione della generatività: i segni del proprio passaggio sulla Terra vengono fissati nero su bianco e preservati per i posteri.

Biografie

Michele Gallucci è responsabile dell’Hospice “Maria Chighine” dell'Ospedale San Martino - IST di Genova e direttore della Scuola Italiana di Medicina e Cure Palliative. È fondatore della Società Italiana di Cure Palliative e del Comitato per l’Etica di Fine Vita. Ha pubblicato libri, articoli scientifici e divulgativi.

Rachel Smith è coordinatrice del supporto per famiglie di Cancer Care, in Irlanda del Nord. È ideatrice del progetto Writing for the future, che aiuta le famiglie a creare delle memorie nel caso in cui un parente abbia una malattia grave e si trovi in pericolo di vita. È stata eletta Women of the Year 2014 in occasione del Voluntary Sector Award.

Carola Traverso è responsabile del progetto Impronte di Vita attuato dall’associazione di volontariato Braccialetti Bianchi, che opera presso l'Hospice "Maria Chighine" dell'Ospedale San Martino - IST di Genova. Giornalista, formata in Canada in Terapia della Dignità, dirige l’associazione nello sviluppo dei suoi progetti culturali e di medicina integrata.

Daniela Zarri è medico specialista in Psicologia clinica, psicoterapeuta, ex coordinatore del Servizio di Psicologia di Oncoematologia pediatrica dell'Istituto G. Gaslini di Genova e membro del gruppo di lavoro sulle Linee Guida della Medicina Narrativa dell'Istituto Superiore di Sanità. Usa la medicina narrativa come strumento terapeutico life-span.

Note

Il pubblico può interagire con i relatori e con il partecipanti, inviando dei messaggi di testo tramite Whatsapp, che saranno proiettati e resi pubblici
 

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Il racconto-medicina: lasciare traccia di sé
Da 14 anni
il 6 novembre, alle 17:00
Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio
P.zza Matteotti 9
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Ingresso: Biglietti Festival
Prenotazione: consigliata