La chemorecezione, ovvero l'insieme di gusto, olfatto e sensazioni chemestetiche di piccante, fresco e pungente, ci consente di riconoscere a livello molecolare i composti chimici presenti nel cibo. I gusti verso i quali abbiamo una generale preferenza (dolce, umami, salato e grasso) ci incoraggiano a mangiare alimenti che contengono carboidrati, aminoacidi, grassi e sodio, quindi i macronutrienti e uno ione di cui abbiamo necessità. Di contro, i gusti di amaro e acido spesso non sono graditi e hanno la funzione di “vigilare” per evitarci l'ingestione di sostanze potenzialmente tossiche. In particolare, osservando come tutti i bambini non amino l'amaro e l'acido, graditi entro certi limiti dagli adulti, possiamo comprendere come nel corso della nostra vita apprendiamo che non tutto ciò che è amaro o irritante è tossico. Ecco perché la chemorecezione è il linguaggio che ci consente di "leggere" i segni molecolari degli alimenti, guidandoci nella loro scelta.
Biografie
Gabriella Morini è ricercatrice in Chimica Organica presso lUniversità degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Laureata in Scienze delle Preparazioni Alimentari allUniversità degli Studi di Milano, ha svolto attività di ricerca presso il Department of Food Science and Technology della University of Reading (Inghilterra), il Department of Food Science and Human Nutrition della Colorado State University (Stati Uniti) e il Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari (DISMA) dellUniversità di Milano. Studia lisolamento e la sintesi di composti organici naturali attivi sul sapore e sulla chemestesi. È autrice di 35 pubblicazioni scientifiche su riviste e libri internazionali, di 36 presentazioni in congressi internazionali e di due brevetti.