La subacquea ricreativa - e ancor più quella professionale - è un'attività esposta a innumerevoli incertezze e rischi: da un lato vi sono gli imprevisti tecnici legati all'equipaggiamento e alla strumentazione necessari per le immersioni, dall'altro gli aspetti fisiologici legati alla sopravvivenza in profondità. Le comuni pratiche di sicurezza durante le attività subacquee suggeriscono la presenza di almeno un compagno di immersione, al fine di prevenire possibili problematiche. La ricerca scientifica affronta questo problema proponendo la presenza di un robot "compagno", in grado di monitorare e supportare le attività dell'uomo in un ambiente estremo come le profondità marine. L'aspetto innovativo della ricerca è rappresentato, in particolare, dall'interazione tra uomo e robot. Ispirandosi alla comunicazione tra subacquei, che avviene mediante il linguaggio gestuale, anche al robot è stata fornita la capacità di riconoscere e interpretare i segni effettuati da un subacqueo, eseguendo di conseguenza i comandi impartiti. In questo modo, il subacqueo può percepire l'aiuto del robot in maniera più naturale e "umana". Il robot diventa, quindi, il compagno fidato che può seguirci, guidarci e aiutarci durante l'immersione.
Biografie
Marco Bibuli è ricercatore presso il CNR-ISSIA dal 2005 e responsabile scientifico di numerosi progetti europei e nazionali. La sua ricerca verte sullo sviluppo di tecniche di guida e controllo per robot marini, supervisione di missione e interazione uomo-robot. Laureato in Ingegneria Informatica, è dottore di ricerca in Ingegneria Elettronica, Informatica, della Robotica e delle Telecomunicazioni. È autore di circa 60 pubblicazioni internazionali e organizzatore di eventi di disseminazione destinati sia alla comunità scientifica sia al grande pubblico.
In collaborazione con
CNR - Istituto di Studi sui Sistemi Intelligenti per l'Automazione
Note
La ricerca è finanziata nell'ambito del progetto europeo EC FP7 CADDY