Le regioni polari sono dei laboratori naturali perfetti per studiare i cambiamenti climatici e gli effetti del riscaldamento globale sul nostro pianeta. Le previsioni per i prossimi 100 anni suggeriscono che l'aumento di temperatura sarà accentuato nelle regioni polari, ma non sappiamo ancora se, quando, quanto velocemente e come la calotta Antartica reagirà al fenomeno e all'aumento di CO2. Questa informazione è particolarmente critica, dato che lo scioglimento totale della calotta Antartica provocherebbe un innalzamento globale del mare di circa 65 m. Affrontiamo i punti chiave legati all'analisi diretta o indiretta dei ghiacci polari, dei sedimenti marini e degli organismi antartici e del perché sia così importante studiarli per capire lo stato di salute della Terra. Illustriamo le principali tecnologie utilizzate per identificare e decifrare i segni lasciati dal ghiaccio durante le sue fasi di avanzata e ritiro (i segni glaciali), come per esempio i rilievi geofisici eseguiti in mare grazie a strumenti acustici, che permettono di mappare in tre dimensioni il fondo degli oceani e di penetrare anche in profondità nel substrato roccioso, altrimenti inaccessibile. Spieghiamo, inoltre, come decifrare i segni di antiche glaciazioni e deglaciazioni per capire lo stato di salute delle calotte polari e la loro evoluzione futura.
Biografie
Laura De Santis è ricercatrice della sezione Geofisica dell'Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) e ha svolto un dottorato sui sedimenti marini deposti dai ghiacciai in Antartide. Da oltre 20 anni si occupa di ricerche paleoclimatiche in Antartide, con università e enti italiani e stranieri. Ha partecipato a quattro campagne oceanografiche in Antartide. Dal 2008 è membro della Commissione Scientifica Nazionale per l'Antartide e dal 2016 è co-chief del programma Past Antarctic Ice Dynamics (PAIS) dello Scientific Committee for Antarctic Research.
Stefano Schiaparelli è zoologo, ricercatore presso il DISTAV dell'Università di Genova e responsabile delle collezioni biologiche antartiche del Programma Nazionale Ricerche in Antartide (PNRA), presso il Museo Nazionale dell'Antartide (sede di Genova). Si occupa principalmente di biodiversità degli organismi marini antartici ed ha partecipato a otto spedizioni antartiche. È autore di più di trenta pubblicazioni internazionali riguardanti la biologia e lecologia delle specie marine antartiche.