Lo Square Kilometre Array (SKA) sarà il più grande network di radiotelescopi mai concepito. Formato da più di centomila antenne diffuse su un territorio di migliaia di chilometri quadrati, SKA sarà una macchina del tempo: riuscirà infatti a vedere la nascita di stelle e galassie dopo il Big Bang, 14 miliardi di anni luce fa. Se è vero che siamo fatti di “polvere di stelle”, SKA andrà a guardare dentro le nostre stesse origini. Costruito nell’emisfero Sud del pianeta, parte in Sudafrica e parte in Western Australia, sarà situato in luoghi remoti. I due siti selezionati permettono una perfetta visibilità del cielo australe, della nostra stessa galassia, la Via Lattea, e delle nostre più vicine dirimpettaie intergalattiche, le Nubi di Magellano. I siti sono speciali anche perché sono terre antiche, abitate da popolazioni native di africani e aborigeni australiani per molte migliaia di anni. La cultura di queste popolazioni, fin dalla preistoria, è ricca di storie e di tradizioni popolari legate al cielo, ancora vive ai nostri giorni. L’Italia è uno dei partner di maggior rilievo del progetto: scopriamo in che modo, grazie a SKA, potremo spingerci sempre di più oltre i limiti della comprensione dell’Universo.
Biografie
Steven Tingay, scienziato australiano di fama internazionale, è attualmente direttore dell'Istituto di Radioastronomia - INAF (Bologna). È stato direttore del Curtin Institute of Radio Astronomy di Perth. Negli ultimi dieci anni ha contribuito in prima persona allo sviluppo di software e hardware ormai di uso quotidiano in radioastronomia. Ha un ruolo di primo piano nel progetto Square Kilometra Array (SKA) e ha partecipato alla costruzione di uno dei precursori del progetto in Australia.