L’Olocene, iniziato 11.700 anni fa con la fine dell’ultima era glaciale, è terminato. Siamo nell’Antropocene, un periodo caratterizzato da un drastico aumento della popolazione globale di una sola specie, l’uomo, con un incremento della concentrazione nell’ambiente dei materiali di largo uso, consumo e scarto: alluminio, cemento, plastiche, ceneri e radionuclidi. Il crescente bisogno di materie prime ha intensificato la deforestazione e l’uso di combustibili fossili ha provocato un aumento di emissione di gas serra tale da determinare una variazione della temperatura globale. Attività minerarie, perforazioni, erosione costiera e agricoltura intensiva hanno modificato visibilmente il paesaggio. Le specie viventi sono state costrette a “fare spazio” all’animale uomo: il numero di migrazioni, anche trans-continentali, è stato senza precedenti. Infine, l’accumulo nella litosfera delle polveri sottili di origine antropica sta formando uno strato ben definito e identificabile. La scienza e la tecnologia oggi si muovono per rintracciare nuovi materiali e nuove soluzioni: energia pulita in abbondanza, materiali ecocompatibili, ottimizzazione dei processi. Il grafene può aiutarci a costruire dispositivi in grado di produrre, trasportare e conservare energia in maniera più efficiente, riducendo i consumi o attingendo produttivamente dalle fonti rinnovabili. Le bioplastiche sfruttano come materia prima gli scarti dell’industria, tipicamente alimentare, innescando così circoli virtuosi di economia circolare. La robotica è una palestra tecnologica in cui si testano alcune delle frontiere innovative più avanzate quali nuovi materiali (super resistenti, flessibili, leggeri, biodegradabili) e nuove fonti energetiche portabili, rinnovabili ed efficienti. Le nanotecnologie ci hanno portato a scorgere un nuovo orizzonte, quello di una rivoluzione manifatturiera che produca materiali a bassissimo impatto ambientale. Il nostro futuro non può prescindere da tecnologie in grado di garantire un welfare più ampio e di preservare l’ambiente. La natura ci indica la strada da seguire, mostrando soluzioni e strategie da imitare per riavvicinarsi agli equilibri del pianeta.
Biografie
Roberto Cingolani è direttore scientifico dellIstituto Italiano di Tecnologia (IIT). Laureato in Fisica allUniversità di Bari, è autore e co-autore di circa 700 pubblicazioni su riviste internazionali e ha al suo attivo circa 30 brevetti nei seguenti ambiti di ricerca: bio-nanotecnologie, sistemi biomimetici, nanochimica, materiali intelligenti nanocompositi.
In collaborazione con
Istituto Italiano di Tecnologia